Viviana ha evitato i call center. Ha 26 anni, è laureata in economia e commercio. Ha lavorato come stagista in un importante ente statale. Per questo si è guadagnata una chiamata in uno studio legale associato, di quelli che si vedono nei film con Tom Cruise.
Questo studio ha una filiale a Roma in una zona importante, in un palazzo di pregio, tutto intorno c'è un giardino.
Laura fa la praticante, prende mille euro al mese e lavora otto ore al giorno per cinque giorni settimanali.
Per poter lavorare ha dovuto aprirsi una partita IVA, quindi figurare come un collaboratore esterno.
Un normale collaboratore esterno non ha ferie, non ha alcuna indennità, non gode di scatti di anzianità, non matura un TFR. Per avere una pensione deve versare ogni mese un po' dei suoi soldi in un fondo. Ha bisogno di un commercialista che segua i suoi conti. Non può essere licenziato perché non è mai stato assunto. Per interrompere il rapporto lavorativo basta dirglielo.
Però in compenso è lui a stabilire come e quando lavorare, è lui che stabilisce quanto farsi pagare.
Invece Viviana ha degli orari e uno stipendio già stabiliti. A fine mese firma delle fatture già pronte che avrebbe dovuto fare lei.
Ha gli obblighi di una dipendente e gli svantaggi di un collaboratore esterno. Arriva a casa snervata, litiga con il suo ragazzo. Riesce a bere un bicchiere di latte caldo prima di coricarsi.
Viviana ha votato per il centrodestra. Ha commentato il risultato elettorale dopo aver stancamente soffiato sulla tazza del latte. Di notte, sotto le coperte di un letto IKEA, chiude gli occhi. Cerca il Dio del cielo: «Le chiavi del cielo non ti voglio rubare, ma un attimo di gioia me lo puoi regalare».
domenica 27 aprile 2008
sabato 26 aprile 2008
martedì 22 aprile 2008
lunedì 21 aprile 2008
TOLLERANZA (umana) ZERO
Roberto Calderoli è andato stamattina al carcere di Roma per incontrare Joan Rus, arrestato per sequestro di persona e violenza sessuale aggravata.
Quando lo ha visto, gli è corso incontro, emozionatissimo. Lo ha abbracciato, stretto a sé, accarezzato e gli ha sussurrato commosso: "Grazie, grazie. Il tuo gesto è importante per noi. Ci aiuterà tantissimo".
Quando lo ha visto, gli è corso incontro, emozionatissimo. Lo ha abbracciato, stretto a sé, accarezzato e gli ha sussurrato commosso: "Grazie, grazie. Il tuo gesto è importante per noi. Ci aiuterà tantissimo".
domenica 20 aprile 2008
Lo Scorpionaccio della Domenica
Questa è la storia di Antonio. Perdonate qualche imprecisione, il nome e la foto fittizi, qualche insicurezza sintattica. Io non sono un giornalista. Però qualcosa che succede c’è.
Antonio ha 25 anni e fa il panettiere, vive a Roma. Il forno è vicinissimo alla casa dove ha una stanza in affitto. Alle 18 attraversa la strada e inizia a lavorare. Prepara l’impasto per rosette grandi e piccole, focacce, pani all’olio, pizzette. Li mette in forno e aspetta. Stacca il mattino, alle 5. Tutti i giorni. A parte il sabato, Natale, Pasqua, e qualche altra festività. Basta pensare a quando non c’è il pane di giornata: le notti prima lui non lavora.
Quando rientra a casa mangia, si lava, si corica. Passa il resto della giornata a letto, alzandosi occasionalmente per mangiare, cagare o fare qualche commissione. La sua ragazza gli prepara il pranzo, arriva quasi ogni giorno, verso le 15. Poi di colpo sono di nuovo le 18.
Quest’estate teme di non poter fare le vacanze, un suo collega è andato via e non è arrivato nessuno a sostituirlo. C’è più da lavorare.
Antonio ha un contratto regolare, da tre ore giornaliere. Però ne lavora undici. La sua paga è di 55 euro al giorno, sia che finisca prima, sia che finisca dopo. Spesso il lavoro è tanto ed esce dopo le 5. Mai prima. Le ferie e la malattia non sono garantite. Qualche giorno fa aveva la febbre, lavorava. Quando la sua fronte ha preso a scottare quanto il forno, è rientrato a casa.
Il sabato, la sua unica serata libera, porta la sua ragazza al cinema, in quelle sale d’essai, con film in seconda visione a pochi euro. Cenano, e poi è domenica. La settimana ricomincia.
Non sono riuscito a capire per chi abbia votato pochi giorni fa. Però lo vedo uscire dal forno, la mattina. A volte, nel silenzio dell’alba, Antonio guarda in alto e chiama il Dio del Cielo: «Le chiavi del cielo non ti voglio rubare, ma un attimo di gioia me lo puoi regalare».
Antonio ha 25 anni e fa il panettiere, vive a Roma. Il forno è vicinissimo alla casa dove ha una stanza in affitto. Alle 18 attraversa la strada e inizia a lavorare. Prepara l’impasto per rosette grandi e piccole, focacce, pani all’olio, pizzette. Li mette in forno e aspetta. Stacca il mattino, alle 5. Tutti i giorni. A parte il sabato, Natale, Pasqua, e qualche altra festività. Basta pensare a quando non c’è il pane di giornata: le notti prima lui non lavora.
Quando rientra a casa mangia, si lava, si corica. Passa il resto della giornata a letto, alzandosi occasionalmente per mangiare, cagare o fare qualche commissione. La sua ragazza gli prepara il pranzo, arriva quasi ogni giorno, verso le 15. Poi di colpo sono di nuovo le 18.
Quest’estate teme di non poter fare le vacanze, un suo collega è andato via e non è arrivato nessuno a sostituirlo. C’è più da lavorare.
Antonio ha un contratto regolare, da tre ore giornaliere. Però ne lavora undici. La sua paga è di 55 euro al giorno, sia che finisca prima, sia che finisca dopo. Spesso il lavoro è tanto ed esce dopo le 5. Mai prima. Le ferie e la malattia non sono garantite. Qualche giorno fa aveva la febbre, lavorava. Quando la sua fronte ha preso a scottare quanto il forno, è rientrato a casa.
Il sabato, la sua unica serata libera, porta la sua ragazza al cinema, in quelle sale d’essai, con film in seconda visione a pochi euro. Cenano, e poi è domenica. La settimana ricomincia.
Non sono riuscito a capire per chi abbia votato pochi giorni fa. Però lo vedo uscire dal forno, la mattina. A volte, nel silenzio dell’alba, Antonio guarda in alto e chiama il Dio del Cielo: «Le chiavi del cielo non ti voglio rubare, ma un attimo di gioia me lo puoi regalare».
venerdì 18 aprile 2008
giovedì 17 aprile 2008
LA RICETTA DEL POPOLO DEL PO.
Il programma della Lega Nord per il risanamento economico:
Il programma della Lega Nord per avere il sostegno della Destra:
Il programma della Lega Nord per combattere il precariato:
DIO DEL CIELO SE MI VORRAI
scendi dalle stelle, vienimi a cercare
Senza di te non so più dove andare
come una mosca cieca che non sa più volare
Senza di te non so più dove andare
come una mosca cieca che non sa più volare
mercoledì 16 aprile 2008
E ADESSO ASPETTERO' DOMANI PER AVERE NOSTALGIA
prese le rughe e le occhiaie in un momento.
Scriveva, scriveva,
ma questo non è un Paese per vecchi.
Morì coraggioso, tagliato a pezzetti.
Scriveva, scriveva,
ma questo non è un Paese per vecchi.
Morì coraggioso, tagliato a pezzetti.
Ma tanto che rimane ora?
Tutti dormono, dormono sulla collina.
Tutti dormono, dormono sulla collina.
martedì 15 aprile 2008
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