Fascinazione berlusconiana
ovvero
Satira sul nulla
Sta succedendo qualcosa. Valanghe di
satiri internettiani più o meno giovani, più o meno conosciuti (tutti, in senso lato,
sconosciuti), ad ogni uscita del Dio del Cielo (che poi sarebbe il Cavaliere), preparano fresca fresca la
vignettazza, la taggano con il Suo nome, e attendono fiduciosi valanghe di visite.
Sicuri che tali uscite siano frutto di
senescenza mista ad
orgoglio ignorante brianzolo, sottolineano questi episodi (i peggiori si indignano anche), convinti di essere maestri nell'arte della presa per il culo. Questo rivela
una certa snobberia del satiro nei confronti di chi Quel Signore lì lo ha eletto, tradisce la caratteristica insita in lui (il satiro) di tipico personaggio di sinistra che inveisce contro il PD e sogna Obama come sogna Jenna Jameson. Nel proprio letto.
Tradisce inoltre una certa
superficialità di molti satiri, che obbligati dai tempi dei bloggari sfornano vignette al ritmo di una al giorno, spesso dopo una rapida scorsa alle home pages del Corriere e di Repubblica online. Giornali che danno ampio spazio a
tali cazzate proprio perché sanno che attirano visite.
Queste
routine giornalistiche gli
spin doctors dell'Uomo più influente d'Italia le conoscono bene.
E allora gli dicono: "fai qualche cazzata, così la stampa tutta si butterà su quello, mettendoti in ridicolo.
Questo produrrà tre effetti.
Il
primo è che non si parlerà delle cose davvero importanti (corollario: i satiri diventano noiosi).
In
secondo luogo alimenteranno la tua tesi secondo la quale sei inviso alla stampa tutta, e cementeranno ulteriormente il tuo elettorato, screditando ancora i giornalisti.
Terzo: si parla di te, o Dio del Cielo, e questo non fa mai male".
Un esempio su tutti. Quell'uscita che ha fatto, quella dell'abbronzato, ha neutralizzato ogni riflessione che poteva esserci in Italia sul fatto che un afroamericano conquistasse la Casa Bianca. Riflessione che per Leghisti e neofascisti tutti era completamente radioattiva, che li avrebbe di colpo resi non solo inadeguati, ma soprattutto
vecchi.
Adesso fate un altro disegnino con Berlusconi basso, dite qualche altra banalità sulla Lega o sull'ultimo provvedimento da prima pagina. Ma fra
voi e
Bondi ragionier Sandro che dedica poesie al suo mecenate
non vedo molte differenze.
Segaioli.